Una serie fresca, divertente e contemporanea che racconta le vicende di tre amiche farsi strada nella redazione di un giornale.
Jane, Sutton e Kat sono tre ragazze che con lavori diversi
dividono la redazione di Scarlet, una rivista fittizia ispirata a Cosmopolitan:
Jane è una giornalista in erba interessata a dare voce a questioni femminili politicamente
rilevanti, Sutton è un assistente che sogna di lavorare nella moda e Kat è la
social media manager della rivista.
Ho iniziato questa serie con bassissime aspettative pensando
di trovarmi di fronte ai soliti stereotipi e cliché tipici delle commedie
romantiche. Niente di più falso. Ovviamente è una serie leggera e indirizzata ad
un pubblico giovane, ma riesce a sovvertire stereotipi tipici del genere e a
raccontare con intelligenza la contemporaneità.
L’amicizia femminile è il cardine della serie
Le tre protagoniste si sono conosciute nella redazione di
Scarlet, e sono amiche da allora. Per parlare dei loro (innumerevoli!) problemi
si riuniscono nel “fashion closet” e non nel bagno, come viene puntualmente
sottolineato in una delle puntate! L’amicizia tra Jane, Sutton e Kat è raccontata
in maniera credibile e realistica, cosa estremamente difficile per gli standard
di serie tv e film. Non ci sono solo consigli e risate, ma anche scambio di
opinioni e discussioni soprattutto su temi seri e importanti. Tuttavia anche
nei momenti di intenso disaccordo l’affetto e il supporto non manca mai tra le
tre amiche.
È contemporaneo anche nelle problematiche affrontate
La caratteristica che più mi ha spiazzato in positivo è stato
il modo di raccontare temi importanti e contemporanei. Si parla di molestie e
abusi sessuali, armi, tumore, razza, orientamento sessuale e immigrazione con
garbo e intelligenza. Nonostante il tenore generale fresco e leggero gli
sceneggiatori riescono ad affrontare temi importanti e seri senza cadere nei
soliti stereotipi e cliché televisivi.
Le trame romantiche ci sono, ma non sono principali
Ci sono ovviamente storie d’amore, come la storia,
impossibile, tra Sutton e Richard, avvocato nel consiglio di amministrazione della
rivista e la relazione tra Kat e Adena, fotografa mussulmana. Interessante è il
modo in cui sono sviluppate queste relazioni: non sono centrali nella trama degli
episodi e se lo sono è per esplorare e rendere più sfaccettate le protagoniste.
La trama del capo con una relazione segreta con l’assistente è elevata dalla volontà
di focalizzarsi su Sutton, che si trova di fronte alla scelta di continuare la
relazione con Richard o prediligere la carriera. Kat, grazie alla relazione con
Adena, esplora la sua sessualità, ma si trova di fronte anche problematiche
legate all'immigrazione, molto lontane dal suo vissuto.
Sovverte lo stereotipo del capo cattivo
Durante la prima puntata viene nominata la direttrice della
rivista: Jaqueline Carylyle e subito il pensiero corre a Miranda Priestley di “Il
Diavolo veste Prada”. Ma anche qui The Bold Type spiazza e propone un
personaggio meraviglioso: di Miranda ha lo stile e il timore reverenziale che
ispira, ma allo stesso tempo è una donna che incoraggia e supporta i suoi dipendenti.
La carriera è importante
Le tre protagoniste sono tre ragazze ambiziose che desiderano
avere successo nel loro campo lavorativo. Si ritrovano quindi a fare i conti
con successi e fallimenti: dalla vincita di un premio importante a rimanere
senza lavoro, dal dover licenziare qualcuno per la prima volta al trovare il
coraggio di chiedere un aumento di stipendio.







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